Affari Generali - Decreti: Guida utente: differenze tra le versioni
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Ovviamente è chiaro che cercando di stampare file che non sono propriamente "stampabili" il risultato può variare di molto. Ad esempio se cerco di "stampare" un foglio MS Excel contenente più fogli è ovvio che il risultato sarà pessimo proprio perché la conversione in pdf non è in grado di convertire in maniera opportuna tale tipo di file, e questo è solo un esempio. Chiaramente ci sono molte più possibilità che il risultato sia accettabile se i file da "stampare" siano già essi stessi .pdf. Quindi si vuole ricordare che la stampa con il timbro ha dei suoi limiti intrinsechi che non sono bypassabili, in quel caso si dovrà aprire il file incriminato a parte e procedere con la stampa a parte, perdendo ovviamente la possibilità di avere il timbro. | Ovviamente è chiaro che cercando di stampare file che non sono propriamente "stampabili" il risultato può variare di molto. Ad esempio se cerco di "stampare" un foglio MS Excel contenente più fogli è ovvio che il risultato sarà pessimo proprio perché la conversione in pdf non è in grado di convertire in maniera opportuna tale tipo di file, e questo è solo un esempio. Chiaramente ci sono molte più possibilità che il risultato sia accettabile se i file da "stampare" siano già essi stessi .pdf. Quindi si vuole ricordare che la stampa con il timbro ha dei suoi limiti intrinsechi che non sono bypassabili, in quel caso si dovrà aprire il file incriminato a parte e procedere con la stampa a parte, perdendo ovviamente la possibilità di avere il timbro. | ||
== '''Avviare l'iter approvativo'''== | |||
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La fase di redazione dell'atto comporta molto lavoro per rendere il testo dello stesso esente da errori, ma non è che la prima fase di vita dell'atto. La seconda fase, che va obbligatoriamente avviata solo quando la prima è conclusa, consiste nell'iter approvativo che l'atto deve passare per poter diventare esecutivo, questo comporta svariati passaggi tra cui anche la firma digitale. L'iter approvativo è diverso cliente per cliente quindi qui non ne verrà riportato nessuno, qui vedremo solo come avviarlo. | |||
D- Chi può avviare l'iter approvativo? | |||
R- Chi vede l'atto, solitamente o il solo redattore dello stesso, oppure i componenti dell'ufficio di cui fa parte e a cui l'atto è stato intestato (campo ufficio nella "carpetta" dell'atto). Ovviamente la stragrande maggioranza delle volte chi redige l'atto avvia anche l'iter. | |||
D- Una volta avviato l'iter posso continuare a modificare il testo dell'atto? | |||
R- '''ASSOLUTAMENTE NO!'''. Una volta che l'atto entra nel percorso approvativo esso viene "bloccato" in sola lettura a chiunque '''eccetto al/agli utente/i che ricevono in carico l'attività dell'iter''', per semplicità, se avvio l'iter e il primo passaggio è una attività di verifica del Responsabile, '''solo il responsabile una volta presa in carico l'attività assegnata automaticamente a lui potrà modificare/correggere il testo''', l'utente redattore non può in nessun modo. | |||
D- Ma se appena avviato mi accorgo che ho sbagliato posso "andarmi a riprendere" l'atto dalla scrivania dell'utente a cui il programma ha assegnato l'attività? | |||
R- '''ASSOLUTAMENTE NO!'''. Non ha senso una richiesta del genere in un ambito di gestione di un flusso di lavoro codificato e definito. In un caso del genere è '''chi ha in carico l'attività che può restituirla''', sempre che q |
Versione delle 10:56, 16 feb 2023
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Introduzione
Lo scopo di questa guida è di guidare l'utente a produrre un decreto.
Una decreto è un elemento documentale personalizzato con metadati specifici. Quindi un decreto fa parte della famiglia della gestione documentale come tutti gli atti gestiti da Sicraweb EVO.
Concetti base
Il decreto è un elemento documentale.
Il decreto è un unico atto che nel corso del suo iter approvativo cambia stato: ovvero da essere una "bozza" di valore nullo diventa un atto ufficiale dell'Ente al momento della firma (digitale) della figura (Sindaco o Responsabile tecnnico) che la adotta.
La rappresentazione migliore che si può dare al decreto in Sicraweb EVO è quella della cartellina. Infatti come le classiche cartelline compiliamo il frontespizio (la "carpetta") con i dati essenziali e inseriamo dentro la cartellina i vari files che ne fanno parte integrante, decreto compreso ovviamente.
Questo concetto della cartellina viene utile per capire la filosofia di funzionamento di Sicraweb EVO, e questo concetto si ripeterà in tutti gli applicativi degli atti, e più in generale, della gestione documentale.
Il decreto, ovvero l'atto in se, è composto "informaticamente" da due file:
- Il primo è il testo del decreto ed è quello su cui l'utente potrà metterci le mani.
- Il secondo è il decreto vero e proprio che è la fusione del primo file qui sopra elencato e dal modello campione che è stato definito come schema base. In questo schema l'utente normale non può mettere mano. E' standard per tutto l'Ente.
Ciò non significa che possano esserci modelli diversi, significa semplicemente che l'utente non può modificare "l'aspetto" del decreto. Questo significa anche che l'utente deve concentrarsi unicamente nel redigere il testo del decreto che è l'unico "campo" su cui ha controllo. I modelli vengono definiti a monte e saranno sempre uguali.
Scrivere un decreto
Iniziamo a caricare un decreto eseguendo una ricerca nella barra in alto, in questo caso abbiamo usato la parola "decreto"
Qui possiamo ricercare i decreti ma abbiamo anche il pulsante per crearli
Caricare i dati generali obbligatori
INFORMAZIONE Vanno valorizzati almeno i campi obbligatori ovvero quelli con (*). |
Iniziamo a caricare l'ufficio, selezioniamo il campo e automaticamente si aprirà un menu a tendina dove già possiamo selezionare l'ufficio di carico, in alternativa possiamo filtrare l'elenco digitando delle lettere della descrizione dell'ufficio, nell'esempio digitando "AMB" mi viene filtrato l'elenco con la voce "Ufficio Ambiente",
infine abbiamo anche la possibilità di cliccare il pulsante che mi aprirà la rappresentazione ad albero dell'organigramma da cui scegliere l'ufficio
che verrà riportato cliccando .
una volta selezionato l'ufficio viene compilato anche il campo struttura che è la UO radice dell'ufficio selezionato, a meno di esigenze particolari i dati caricati vanno bene
Scegliamo anche l'iter di approvazione che verrà avviato una volta redatto l'atto e se il decreto è a firma del sindaco, valore di default, oppure se è a firma del Responsabile della UO valorizzata nel campo struttura, per quest'ultimo caso va de-spuntato il flag "Decreto Sindaco"
compiliamo il campo oggetto che diverrà, anche del documento, l'oggetto del decreto, infine compiliamo il campo "Classificazione" o scegliendo dall'albero della Classificazione oppure digitando direttamente Titolo.Classe (es. 1.7) e premendo INVIO. Ora siamo pronti a salvare, così da creare la "cartellina" del decreto (anche chiamato "Elemento documentale decreto") per continuare poi la compilazione.
Redazione del testo del decreto
Salviamo la "cartellina" del decreto cliccando su .
Il salvataggio sbloccherà la barra in basso da così..
a così..
come si vede si attiva il pulsante "Crea Testo" che cliccheremo per poter, finalmente, redigere il testo del nostro decreto. Cliccandolo, infatti, si aprirà automaticamente l'editor di testo prescelto sulla pagina bianca dove poter iniziare a scrivere il testo oppure copiare/incollare il testo preso da altre fonti.
Una volta finita la redazione si procede al salvataggio del file o cliccando su salva e poi chiudendo l'editor di testo, oppure chiudendo direttamente l'edito di testo rispondendo SI alla domanda se voglio salvare il file.
Il file salvato verrà usato per comporre il nostro decreto. Il risultato finale, una volta finita la procedura automatica, lo potremo visualizzare nella sezione presente nell'accentratore dell'atto
nel dettaglio noterete due file già presenti, sono i file che vengono usati per comporre il decreto, non sono eliminabili ne modificabili da qui, il primo è il testo della pagina bianca che abbiamo composto che non ci interessa, il secondo invece è la vera e propria "bozza" di decreto che potremo visualizza in sola lettura
cliccando sul pulsante , si aprirà l'editor di testo con la nostra bozza di decreto in sola lettura, una volta terminata la consultazione basterà chiudere l'editor di testo non salvando nulla, tanto non verrebbe riportato nel decreto.
Queste operazioni posso continuare ad effettuarle nel caso debba correggere/aggiungere testo alla bozza di decreto.
Allegare files al decreto
Oltre al decreto si possono allegare ulteriori files per completarne la cartellina.
Per far ciò, partendo dalla pagina del decreto, cliccare sulla sezione "Allegati" nella parte destra clicco sul pulsante e appare una nuova finestra
da cui posso selezionare massivamente i files da caricare cliccando sul pulsante e selezionando i files dalla classica maschera di selezione di Windows
una volta selezionati e cliccato su "Apri" essi verranno precaricati nella maschera
dove si potrà ancora avere la possibilità di eliminarne dalla lista cliccando sulla X in corrispondenza del file. Infine cliccando su verranno trasferiti nella cartellina del decreto e la procedura sarà conclusa.
Nel caso si voglia eliminare un file caricato basterà evidenziarlo dalla lista sulla sinistra e in "Modifica Dettaglio" cliccare sul pulsante e dopo aver risposto "SI" al messaggio
il file verrà tolto dall'elenco.
Si ricorda di salvare il decreto una volta effettuate tutte le operazioni.
Dall'elenco dei files cliccando il pulsante è possibile aprire una anteprima, per le estensioni riconoscibili.
Ricercare i decreti
Esiste una sola maschera di ricerca dei decreti, la si può trovare in vari modi, qui ne proponiamo uno ovvero dalla barra di ricerca degli applicativi digito "ricerca decreti" e la ricerca mi propone il menu specifico, si potrà renderlo un preferito cliccando nella linguetta la bandierina
sul lato sinistro abbiamo l'accentratore dei filtri di ricerca, mentre sulla destra troviamo l'elenco dei risultati, già nell'elenco troviamo una icona che se cliccata espande la riga mostrando ulteriori informazioni come la parte contabile
per aprire la cartellina del decreto clicco su qui vedremo la rappresentazione del decreto divisa in due sezioni: l'accentratore con le varie sezioni sulla sinistra, i dettagli di ogni sezione selezionata sulla destra.
Stampare un atto (facoltativo)
E' possibile stampare il decreto anche se, nel rispetto della gestione documentale, questa operazione deve essere vista semplicemente come produzione di mere copie di lavoro.
Ovviamente l'apertura in visualizzazione degli atti permette sempre di stampare dall'applicativo con cui si è aperto il file (ad es. MS Office o Libreoffice).
Per i soli atti adottati ed esecutivi e con iter concluso è possibile stampare/esportare una copia in pdf con un "timbro" applicato, questo diviene utilissimo nel caso di produzione di copie conformi all'originale digitale. La configurazione dei timbri va configurata da un istruttore Maggioli.
Dalla sezione "Allegati" presente nell'accentratore del decreto cliccare il pulsante
nella maschera che apparirà potremo selezionare quale tipo di timbro si vuole usare
si può spuntare la voce "Anteprima" per vedere prima di stampare (consigliato), e si possono selezionare i file che si vuole "stampare" spuntandoli (per default vengono selezionati tutti).
Cliccando su verrà prodotto un unico file .pdf con applicato, a seconda del criterio del timbro, il nostro timbro.
Ovviamente è chiaro che cercando di stampare file che non sono propriamente "stampabili" il risultato può variare di molto. Ad esempio se cerco di "stampare" un foglio MS Excel contenente più fogli è ovvio che il risultato sarà pessimo proprio perché la conversione in pdf non è in grado di convertire in maniera opportuna tale tipo di file, e questo è solo un esempio. Chiaramente ci sono molte più possibilità che il risultato sia accettabile se i file da "stampare" siano già essi stessi .pdf. Quindi si vuole ricordare che la stampa con il timbro ha dei suoi limiti intrinsechi che non sono bypassabili, in quel caso si dovrà aprire il file incriminato a parte e procedere con la stampa a parte, perdendo ovviamente la possibilità di avere il timbro.
Avviare l'iter approvativo
La fase di redazione dell'atto comporta molto lavoro per rendere il testo dello stesso esente da errori, ma non è che la prima fase di vita dell'atto. La seconda fase, che va obbligatoriamente avviata solo quando la prima è conclusa, consiste nell'iter approvativo che l'atto deve passare per poter diventare esecutivo, questo comporta svariati passaggi tra cui anche la firma digitale. L'iter approvativo è diverso cliente per cliente quindi qui non ne verrà riportato nessuno, qui vedremo solo come avviarlo.
D- Chi può avviare l'iter approvativo? R- Chi vede l'atto, solitamente o il solo redattore dello stesso, oppure i componenti dell'ufficio di cui fa parte e a cui l'atto è stato intestato (campo ufficio nella "carpetta" dell'atto). Ovviamente la stragrande maggioranza delle volte chi redige l'atto avvia anche l'iter.
D- Una volta avviato l'iter posso continuare a modificare il testo dell'atto? R- ASSOLUTAMENTE NO!. Una volta che l'atto entra nel percorso approvativo esso viene "bloccato" in sola lettura a chiunque eccetto al/agli utente/i che ricevono in carico l'attività dell'iter, per semplicità, se avvio l'iter e il primo passaggio è una attività di verifica del Responsabile, solo il responsabile una volta presa in carico l'attività assegnata automaticamente a lui potrà modificare/correggere il testo, l'utente redattore non può in nessun modo.
D- Ma se appena avviato mi accorgo che ho sbagliato posso "andarmi a riprendere" l'atto dalla scrivania dell'utente a cui il programma ha assegnato l'attività? R- ASSOLUTAMENTE NO!. Non ha senso una richiesta del genere in un ambito di gestione di un flusso di lavoro codificato e definito. In un caso del genere è chi ha in carico l'attività che può restituirla, sempre che q